lunedì 21 febbraio 2011

Lysbalma... e le sue metamorfosi...

Alta valle del Lys - Gressoney la Trinitè
E’ nel 2006 che, stimolato del fortissimo Stefano Perrone, chiodo i primi tiri in questa incredibile parete
Il sospetto che fosse un bel posto l'ho avuto fin da subito ma mai avrei pensato che nel tempo, grazie anche ad alcune vie naturali aperte da Riccardo Olliveri e soprattutto grazie all'opera “tubistica” di Silver e Busca, la Lysbalma diventasse una delle falesie di ghiaccio più interessanti delle Alpi.
Per capire meglio di cosa si tratta guarda questo filmato:





Sempre più gente sta frequentando questo prodigio della natura (oggi aiutata), ma proprio per questi aiuti negli ultimi due anni si è formata in maniera molto differente. Addirittura nel corso di una stessa stagione le vie si modificano mercatamente.
è quindi molto difficile il compito che ora tento di svolgere, quello di dare un ordine, un grado ed un nome alle vie nate in 5 anni di trasformazioni...
Qui a fianco è la candela di Sendren (n°4 nel prospetto), quella che si scalava da sempre, non si conosce il nome dei primi salitori come per molte altre cascate della valle. Si tratta di un tiro di 30metri con una difficoltà (ovviamente nel suo punto debole) che varia dal 4° al 5° a seconda del periodo. Le varianti a destra di maggior difficoltà sono molteplici.
Le prime linee di misto che chiodai furono nel settore destro (n°13/16 nel prospetto).
Tendenza e Paria dei cieli sono due bei tiri di M5+/M6+ di una ventina di metri che muoiono contro un tetto; questo è Controtendenza, un M9 quasi orizzontale, 3 spit e qualche scava, nulla di speciale insomma.
Qui a destra vediamo in verde Paria dei cieli, in rosso Controtendenza, in giallo fino alla prima sosta Tendenza e fino alla seconda La strega del Lys un bel M7/M8 nato a febbraio 2010.
Qui a fianco stessi tiri ma a gennaio 2011.

La strega del Lys (giallo) se pur di due tiri mantiene interesse solo per il primo, quest'anno ben più facile che in apertura grazie all'abbondante ghiaccio che ha formato Tubiamo, via ampiamente descritta in un capitolo a parte.
A sinistra di queste troviamo Il domatore (linea rossa e n°11 nel prospetto), superba linea di due tiri aperta in più riprese da me e Riccardo. Il primo tiro di 40 metri, il più bello, potrebbe esser valutabile 7° di ghiaccio se non avesse gli spit (non certo corti), così invece è difficile dare un grado. Il secondo, una trentina di metri è un traverso su ghiaccio molto sottile e poco proteggilbile, valutabile 4°+ R. Alla sua sinistra c'è 50nodi, il tiro per ora più duro della falesia, chiodato da me a gennaio 2010 e liberato da Anna Torretta, circa M10.
Per concludere il settore destro c'è (n°12) una via di Marco Farina valutabile intorno all'M7, da integrare con protezioni veloci.
Le vie più interessanti che non risentono dell'aiuto dei tubi sono all'estrema sinistra del settore sinistro (1e2 nel prospetto), due veri gioielli di 30 metri, Per Elisa normalmente M7 è qui sotto nella foto in condizione assai secca, si presenta quasi M8.
Alla sua sinistra c'è Torsion, la mia preferita, valutabile fra M7+ ed M8.
Per Elisa presenta una variante più facile, La sbandata, che obliquando a destra esce sulla classica di ghiaccio. Assai consigliata.
A destra di queste c'è La trasformista, la più mutevole. Qui in foto a gennaio 2010 si presentava come un super trentaciquone di M8+, quest'anno è invece coperto interamente da un muro di ghiaccio (n°5 nel prospetto).
Decisamente mutevole è anche Il diedro oblioquo, aperta nel 2007 è un bel monotiro di 30 metri. Già senza l'aiuto dei tubi li nel 2008 si formo un bel free-standing salito con coraggio da Riccardo Olliveri. Si tratta de Il circo volante valutato troppo prudentemente 5°+, quando dai cugini d'oltralpe il 6° non l'avrebbe opinato nessuno.
Ora tocca a Re Umberto. Formatasi interamente grazie ai tubi è una delle vie più belle che abbia mai visto! Aperta a gennaio 2010 da Alex Busca e Silver. Il primo tiro è una bella candela di ghiaccio, il secondo è una sequenza di candele sospese che finiscono contro un tetto, anche questo con candela; 30 metri nel vuoto più totale!
Difficilissimo dare un grado: ottavo in ghiaccio o M8? la roccia si tocca solo una volta.
Protetta a spit è stata liberata dall'Olliveri e da Michele Amadio. La riconoscete anche per un cordone giallo che pende dall'ultimo spit.
Ultima ma non per bellezza è La donna cannone (n°9 nel prospetto), aperta da Olliveri ed Elio Bonfante a Febbraio 2010. Sono 2 tiri in ghiaccio dove le difficoltà intorno al 5° grado si concentrano sul primo tiro. Il secondo invece è stato per ora salito solamente obliquando a sinistra mentre un'eventuale linea diretta sulla candela potrebbe rivelarsi molto dura.
Ad oggi 19/2/2011 il grande caldo a cotto quasi tutta la falesia ma alcune vie di misto restano fattibili. In annate normali il periodo migliore va da metà dicembre a metà febbraio.
Cosa ne sarà in futuro dell'opera tubistica non lo so, spero si possa rimettere in funzione ogni anno.
l'accesso è semplicissimo: poco prima dell'abitato di Gressoney la Trinitè vedrete l'enorme falesia a destra della strada, a 5 minuti dalla macchina!

Nessun commento:

Posta un commento